Si è tenuto a Bologna dal 6 al 9 maggio scorso, il consueto appuntamento dello Zoomark International fiera del pet a cadenza biennale. Per quanto riguarda chi scrive lo scopo è quello di analizzare il comparto dell’acquariologia il quale include la produzione e commercio di accessori per acquari, mangimistica, piante vive, allevamento riproduzione e vendita di pesci ornamentali di acqua dolce e marini, laghetti ornamentali da giardino. Si tratta di una fiera B2B riservata quindi esclusivamente a operatori del settore e non ad un pubblico privato.
Da una prima impressione, si è visto che l’intero settore, se comparato con il Pet classico (cani e gatti per intendersi), ha molto sofferto gli anni della crisi economica e soltanto adesso con difficoltà sta cercando di risollevarsi preparandosi di conseguenza per gli anni a venire.
Da notizie apprese direttamente in Fiera, comunque questa edizione ha segnato un punto di rottura rispetto alle precedenti, quantomeno per la ripresa anche se lenta di alcuni segmenti di mercato.
Al settore acquaristico, era stato riservato un padiglione dedicato, al cui centro erano stati allestiti, con il contributo di numerose aziende, degli acquari i quali riproducevano in modo fedele dei biotopi naturali, molto scenografici come il mega acquario centrale ed il laghetto da giardino.
Le aziende commerciali, di maggior rilievo a livello nazionale come Aquaristica, Croci, Eurolife, Mantovani, Prodac, e Zooloux erano presenti con stand molto ben allestiti. Hanno presentato le loro gamme di prodotti tutte molto complete in grado di soddisfare a pieno le richieste di potenziali appassionati.
Le aziende produttrici come Askoll e Sicce (che comunque a loro volta sono distributori di marchi in Italia come ad esempio Seachem), hanno portato la tecnologia e la consistenza di aziende con forte vocazione per l’internazionalizzazione.Oase invece commercializza esclusivamente prodotti che produce.
Marchi storici del settore come Tetra, Sera, Elos Newa SHG (solo per citarne alcuni) hanno rinunciato ad esporre, sia per privilegiare altri eventi di settore come l’Interzoo di Norimberga in Germania, sia per un diverso posizionamento sul mercato privilegiando altre manifestazioni a livello più locale e limitato.
Da una prima analisi possiamo dedurre che il numero di azienda presenti sul mercato, negli anni si è molto assottigliato, mentre il numero di marchi e delle linee di prodotto risulta ancora essere molto elevato spesso anche duplicando l’offerta sul mercato. Il peso specifico in termini dimensionali e di fatturato, a parte le aziende produttrici, è quello di media impresa. Questo se vogliamo fare una comparazione con aziende simili ma di un settore contiguo come quello del Acquacoltura (es. Aquafarm Pordenome) dove erano presenti ancora meno aziende ma tutte di grosse dimensioni.
Come detto soltanto le aziende produttrici e generaliste e quelle con forte propensione all’export possono vantare un buon peso specifico in termini di fatturati.
Aziende che propongono pesci e piante vivi (ad esclusione di Petra e di La casetta in Canada) hanno preferito non esporre direttamente, ma magari contribuire a fornire materiale per l’allestimento degli acquari da esposizione presenti al centro dello stand dedicato al settore dell’acquariologia.
Nessuna Startup è stata identificata al merito.
Dal punto di vista delle novità, si è visto un completo restailing del packaging di alcune aziende come i prodotti presentati da Aquaristica, azienda storica con sede a Bologna.
Prodac oltre al rinnovo di alcuni prodotti ha presentato la linea Aquael.
Molte aziende generaliste del Pet come Croci, Mantovani ed altre, hanno sviluppato e stanno distribuendo marchi in ambito acquaristico come ad esempio il marchio Amtra per quanto riguarda Croci, oppure il marchio Tropical per quanto riguarda Mantovani. Ognuna con target, posizionamento e canali di distribuzione differenziati.
Molto interessante la soluzione presentata da Oase per quanto riguarda l’impianto di filtraggio da laghetto con tecnologia proveniente dalla Acquacoltura, Proficlean Premium. È in grado di trattare notevoli quantità di acqua con elevata biomassa. L’impianto di filtraggio, in quanto modulabile, può essere anche adattato, ad impianti di avannotterie di medie dimensioni.
Per quanto riguarda il vivo erano presenti soltanto due aziende – una nazionale La Casetta in Canada di Torino e l’altra Petra, azienda leader della Repubblica Ceca con il suo partner nazionale Tuscia Fish Trading, che in Italia ha una sua importante quota di mercato grazie anche ad una efficiente e collaudata logistica ed una capillare distribuzione.
Assente totalmente l’editoria di settore, sia a causa dell’avvento del mondo social sia a causa di mancanza di investimenti, fattori questi che hanno, negli anni, praticamente azzerato la pubblicazione e la divulgazione di riviste o testi specifici (siano essi traduzioni da testi esistenti in altre lingue o nuove iniziative editoriali).
Altro aspetto costatato, di notevole rilevanza, è la totale mancanza della divulgazione scientifica e quindi della disseminazione delle informazioni a tutti i livelli della filiera e del movimento. In questi anni infatti si è sempre scelto di privilegiare gli aspetti prettamente commerciali a tutto il resto. Questo ha anche portato ad una stagnazione e ha impedito una crescita e un interesse da parte di potenziali appassionati. Dalla guida della Fiera si è rilevato infatti soltanto un evento relativo al settore: Rimediabilità e sostenibilità nell’ittiocoltura e negli acquari, per la verità un po’ poco.
In definitiva, comunque, le aziende rimaste sicuramente rappresentano lo zoccolo duro del settore acquaristico nazionale e ne rivendicano a pieno la leadership, la passione con cui ormai da molti anni sono sul mercato rispecchia la passione dei loro fondatori.
Probabilmente un certo rinnovamento e ringiovanimento anche in termini di portatori di interesse sarebbe auspicabile, abbassando quelle alte barriere all’entrata e permettendo a nuovi soggetti di portare idee ed entusiasmo e mettendo da parte certi interessi di parte, in un settore ormai da troppo tempo un po’ in sofferenza.
Pierluigi Monticini