Le frodi sono sempre più frequenti a partire da erronee etichettature. La posta in gioco è così significativa che la Trans-Pacific Partnership è alla ricerca di un impegno reciproco per fermare la pesca illegale e quanto di dannoso mina l’intero settore.
Nel mese di giugno, negli USA, l’amministrazione Obama ha pubblicato una nuova sfilza di azioni destinate a limitare la pesca illegale e altri tipi di frodi, quali l’etichettatura inesatta e la erronea segnalazione di provenienza del pescato. Alcuni ristoranti vendono il “tonno bianco” ma lo sostituiscono con l’escolar (Lepidocybium flavobrunneum) o tirsite.
L’etichettatura errata (Mislabel)costituisce la più alta percentuale di frodi che si combatte all’interno del settore.
In 18 anni, Trey Knotts, uno scienziato forense, ha visto oltre 2.000 filetti di pesce gatto sotto mentite spoglie e recentemente ha segnalato un aumento esponenziale del fenomeno.
“Ci sono aziende che importano milioni di chili di pesce sotto l’etichettatura fraudolenta”, ha spiegato Knotts. Meno dell’1 per cento di pesce importato viene ispezionato per verificarne la regolare etichettatura. Knotts sottolinea che il NOAA ha un insufficiente numero di ispettori. “Se si considera la costa dell’America, è una massiccia quantità di territorio da coprire”
Una ricerca condotta da Kimberly Warner di Oceana ha esposto la dimensione del problema. Una delle imprese più ardue spetterà alle agenzie federali come NOAA e FDA: coordinare le indagini sulle frodi del pescato. Con i nuovi strumenti, come il Grouperchek, un sensore portatile in grado di smascherare la frode, il governo e l’industria privata sembrano essere vicini alla soluzione.
Paesi come Thailandia, Indonesia, Canada, Cina, Ecuador e Vietnam sono accusati all’unanimità di frode sul pescato. I pesci provenienti da allevamenti ittici non regolamentati sono mascherati con etichettature alterate. Thailandia e Vietnam detengono il primato negativo con infinite forniture di pesce gatto disponibili per l’esportazione etichettati come cernia. Le autorità di regolamentazione americane stanno concentrando la loro attenzione su tali importazioni. Nel mese di dicembre 2014, una task force presidenziale ha iniziato una serie di collaborazioni internazionali in materia di etichettatura, evidenziando altresì l’urgente necessità di un maggiore controllo del settore.