La bottarga, piatto tradizionale dell’Isola di Sardegna, conosciuta per la sua consistenza, il colore, il profumo, il gusto pungente e salato trova la sua forza nel consumo da parte dei turisti. La bottarga è ricavata dalla lavorazione delle uova di alcuni pesci come tonno cefalo. Nel corso delle ultime settimane, la bottarga selvatica d’Ogliastra, pescata e lavorata a mani nude con sale integrale sardo, lavata con acqua di mare e lasciata a riposare per settimane al buio in una stanza con temperatura controllata è stata messa in vendita al prezzo record di quasi 500 euro e ora risulta ritirata dal mercato per poterla offrire ai turisti, in questa nuova stagione 2021 alle porte.
I procedimenti di preparazione sono talmente antichi che si dice risalgano a prima dell’Impero romano e dei Fenici, e che arrivino addirittura dall’Egitto, dove sono stati ritrovati dei geroglifici raffiguranti proprio questo processo di trasformazione. Ma per ottenere il risultato di un prodotto di qualità non basta una materia prima eccellente: è necessario padroneggiare l’arte della salatura e stagionatura delle uova di pesce. In Sardegna si contendono lo scettro l’Ogliastra e l’Oristanese, con Cabras.
La decisione di non commercializzare, vendere o esportare all’estero l’eccellenza culinaria locale è stata presa dalla Cooperativa Pescatori Tortolì, che avevano tra le mani la bottarga più cara del mondo. Tuttavia, come strategia di marketing e promozione del territorio ha prevalso l’omaggio ai turisti, quelli che prenoteranno all’interno del chiosco sul mare gestito dalla cooperativa che custodisce il segreto della preparazione di queste prelibatezze.
“Ci è sembrato un bel gesto quello di farla consumare a chi ci ha sempre dimostrato grande affetto. Non tutti possono dire di aver assaporato la bottarga più costosa del mondo, noi vogliamo fare loro questo regalo” ha dichiarato Luca Cacciatori, presidente della Cooperativa Pescatori Tortolì. Una scelta di marketing importante che valorizza contemporaneamente le tradizioni locali legate alla pesca, il turismo costiero e i prodotti tipici enogastronomici sardi.