Il DNA dei pesci si adatta al cambiamento climatico

Uno studio svedese rivela come il riscaldamento globale stia accelerando l’evoluzione genetica dei pesci persici: una sfida invisibile che potrebbe trasformare l’intero equilibrio degli ecosistemi acquatici

Il DNA dei pesci si adatta al cambiamento climatico

Il DNA dei pesci si adatta al cambiamento climatico

Il DNA dei pesci si adatta al cambiamento climatico – La crisi climatica non è soltanto una questione di aumento delle temperature, scioglimento dei ghiacci o eventi meteorologici estremi. C’è un’altra battaglia silenziosa che si sta combattendo sott’acqua, una rivoluzione evolutiva che coinvolge le specie ittiche, e che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui intendiamo l’equilibrio degli ecosistemi marini e d’acqua dolce.

Una recente tesi della prestigiosa Swedish University of Agricultural Sciences (SLU) ci porta in questo mondo sommerso, dove i pesci persici stanno riscrivendo il proprio codice genetico per adattarsi a un ambiente che si riscalda. Il ricercatore Jingyao Niu ha analizzato l’evoluzione di questi pesci in due ecosistemi vicini, ma profondamente diversi per temperatura: uno naturale e uno riscaldato artificialmente da più di quarant’anni. Il risultato è sorprendente.

Nei laghi più caldi, i persici crescono più in fretta, raggiungono prima la maturità sessuale e diventano adulti a una taglia minore. Un adattamento evolutivo rapido, dettato dalla necessità di sopravvivere e riprodursi in un ambiente instabile e imprevedibile. Ma non è solo questione di crescita accelerata: anche il DNA dei pesci cambia, evolvendosi in risposta alle nuove condizioni ambientali.

Non si tratta di ipotesi teoriche, ma di dati raccolti su campioni ossei antichi e muscoli freschi, e confermati da esperimenti sul campo. Le larve nate nei laghi riscaldati hanno sviluppato un comportamento alimentare diverso: selezionano meno prede, ma più grandi. Segno che la pressione selettiva sta spingendo anche sulle interazioni trofiche, modificando il delicato equilibrio tra predatori e prede.

Questo tipo di ricerca apre scenari nuovi e complessi per l’industria ittica e l’acquacoltura. L’evoluzione non è più un concetto da libro di biologia, ma un elemento da monitorare in tempo reale, perché può impattare su rese, taglie commerciali, strategie di allevamento e conservazione. L’adattamento genetico delle specie potrebbe rendere inefficaci alcune pratiche consolidate, o al contrario, suggerire nuove strade per la gestione sostenibile delle risorse.

Per un settore che dipende dalla stabilità ecologica, ignorare questi segnali sarebbe un errore strategico. Il cambiamento climatico non si limita a modificare la superficie: scende in profondità e trasforma il DNA stesso dei protagonisti del nostro comparto. Chi opera nel settore ittico, dalla pesca alla trasformazione, ha il dovere di restare aggiornato su queste dinamiche. Perché l’evoluzione non aspetta nessuno.

Il DNA dei pesci si adatta al cambiamento climatico

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