Che impatto hanno le emissioni prodotte dagli allevamenti ittici? Per fare un esempio, il salmone scozzese d’allevamento ha un’impronta di carbonio simile a quella della carne di pollo, questo è quanto sostiene uno studio dello Scotland’s Rural College (SRUC).
Infatti, sembrerebbe che il salmone d’allevamento produca la stessa quantità di gas a effetto serra per chilogrammo di prodotto della carne di pollo che viene lavorata all’interno di un comune allevamento del Regno Unito.
Sappiamo però che l’impronta di carbonio del salmone d’allevamento risulta essere inferiore a quella prodotta dal maiale, dal manzo o dall’agnello. Per questo i ricercatori del SRUC hanno sostenuto, nel loro studio, che sarebbe possibile identificare dei modi efficaci in termini di costi, finalizzati a ridurre la quantità delle emissioni del settore per aiutare a soddisfare gli obiettivi di cambiamento climatico.
Come agire? Sicuramente migliorando la genetica, la salute e l’alimentazione, compresa la sostituzione delle materie prime ad alto contenuto di carbonio.
A livello globale, nel 2017, il settore della piscicoltura ha generato 263 milioni di tonnellate di biossido di carbonio equivalente allo 0,49 % delle emissioni di gas serra prodotte direttamente dall’attività umana.
Il dottor Michael MacLeod, che ha guidato la ricerca, intrapresa come parte del programma di ricerca strategica del governo scozzese, ha detto: “In Scozia, l’allevamento del salmone è un settore importante e in rapida espansione. Tuttavia, per permettere un’espansione sostenibile del settore, dobbiamo capire qual è il suo contributo alle emissioni di gas serra e come può essere mitigato”