Alghe: cibo per il futuro – Come aumentare la produzione alimentare per sfamare i 10 miliardi di persone che si prevede affolleranno il mondo entro il 2050?
La soluzione potrebbe presentarsi sotto forma di microalghe nutrienti e ricche di proteine (unicellulari) coltivate in sistemi di acquacoltura terrestre. A pensarla così è il prof. Charles H. Greene, che nella sua recente pubblicazione “Transforming the future of marine aquaculture: an approach to a circular economy”, presente sul numero di settembre di Oceanography, ha espresso la sua opinione circa la costruzione di un’acquacoltura sostenibile.
“Abbiamo la capacità di coltivare cibo altamente nutriente e in rapida crescita in ambienti in cui non competiamo per altri usi”, scrive Greene. – E poiché coltiveremo le alghe in strutture relativamente chiuse e controllate, disponiamo di uno strumento per controllare l’impatto della produzione sull’ambiente. Allo stesso tempo, il cambiamento climatico non rappresenta una minaccia critica per l’allevamento di alghe, a differenza della maggior parte delle forme di agricoltura terrestre”.
Inoltre, sottolinnea Greene, sono già stati creati modelli di previsione della redditività degli allevamenti di alghe all’avanguardia: prevedono i raccolti in base alla luce solare annuale, alla topografia e ad altri fattori ambientali e logistici.
I risultati dei modelli indicano che le posizioni migliori per gli impianti di allevamento di alghe terrestri si trovano lungo le coste del Sud del mondo, compresi gli ambienti desertici.
“Le alghe possono davvero essere il granaio per il Sud del mondo”, scrive Greene. “Su questa stretta striscia di terra saremo in grado di produrre un’enorme quantità di proteine. Insieme all’alto contenuto proteico, le alghe forniscono sostanze nutritive che non si trovano in una dieta vegetariana, come aminoacidi e minerali essenziali presenti nella carne e acidi grassi omega-3 che si trovano spesso nel pesce e nei frutti di mare. Le alghe, che crescono 10 volte più velocemente delle colture tradizionali, richiedono molto meno fertilizzante rispetto alle piante da campo e possono catturare l’anidride carbonica dall’aria”.
“Tuttavia, la costruzione di allevamenti di alghe avrà successo solo se le persone utilizzeranno questo prodotto nella loro dieta”, evidenzia lo scienziato.
Alghe: cibo per il futuro