La tradizione ittica della Norvegia è intimamente legata alla storia del merluzzo artico. Oggi, la Norvegia è il secondo maggiore esportatore di pesce al mondo, e ogni giorno il pesce proveniente dalle sue acque viene consumato nell’equivalente di 37 milioni di pasti in tutto il mondo. Il merluzzo artico è un tipo unico di merluzzo stagionale norvegese che migra dal Mare di Barents verso le sue zone di riproduzione al largo della costa a nord della Norvegia. Questa grande specie di merluzzo è particolarmente abbondante presso le coste di Lofoten, Senja e Vesterålen tra gennaio e aprile. Solo i migliori esemplari soddisfano i criteri rigorosi per diventare skrei. Questi pesci devono essere completamente sviluppati, circa cinque anni, e pescati con la lenza da piccole barche da pesca locali. I merluzzi artici possono essere sbarcati tra gennaio e aprile, quando i mari sono tempestosi e le temperature gelate, nel periodo più eccitante per i pescatori e gli amanti del pesce. La sua polpa carnosa è di un bianco brillante, magra, friabile e tenera, e la pratica della pesca è gestita in modo sostenibile e certificata. Il Mare di Barents, dove la Norvegia pesca circa il 93 per cento di tutto il suo merluzzo, oggi ha la più grande scorta di merluzzo al mondo. Secondi i dati dell’Osservatorio europeo del mercato dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (Eumofa), in molti paesi europei il merluzzo artico è chiaramente è tra le specie più consumate, seconda solo al salmone.
Il merluzzo norvegese è talmente importante nel Paese che iniziano ad essere molti i fondi per gli investimenti anche nell’acquacoltura. Per diventare uno dei leader globali del settore dell’acquacoltura, la Norvegia si è affidata a linee guida rigide, un monitoraggio ravvicinato e un impegno costante allo sviluppo. A riprova di questi valori, ogni anno gli allevatori investono 14,5 milioni di sterline (in aggiunta agli investimenti statali) per finanziare ricerca e sviluppo. Grazie alla stretta collaborazione tra studiosi e allevatori, si sta lavorando all’allevamento di numerose specie, tra cui merluzzo e halibut. I metodi avanzati sviluppati dalla Norvegia hanno fatto crescere delle trote iridee, allevate in vasche in mare aperto e nutrite di cibo specifico per garantire la massima qualità del pesce.
La pesca ha sempre rappresentato un elemento cruciale per il commercio e l’industria norvegese, poiché la Norvegia controlla alcune delle zone di pesca più ricche al mondo. Il Mare del Nord, la costa norvegese, il Mare di Barents e il fronte polare del Mare di Norvegia sono tutt’ora aree estremamente prolifiche. Attualmente, la Norvegia è uno dei maggiori fornitori di prodotti ittici al mondo, sia in termini di catture che di prodotti di acquacoltura e uno dei principali esportatori di frutti di mare. I regolamenti norvegesi in materia di pesca sono basati sulla limitazione dell’accesso, la regolamentazione delle quote e i regolamenti tecnici. Il ministero della Pesca e degli affari costieri, unitamente alle agenzie e istituzioni subordinate, rappresenta il principale ente di gestione della pesca in Norvegia. Il ministero esercita la propria autorità amministrativa attraverso l’adozione e l’applicazione di normative e regolamenti. Il ministero è stato istituito nel 1946 e la Norvegia è stato il primo paese al mondo a creare un ministero separato per la pesca. Le autorità di pesca norvegesi sono determinate nel proteggere le specie, per cui la regolamentazione è particolarmente rigida.